La maggior parte delle voci nasce nel periodo dell’infanzia.

Da piccoli nei primi anni di vita siamo molto emotivi, non c’è una razionalità sviluppata e abbiamo bisogno della guida dei genitori.

I nostri genitori nel bene e nel male, hanno fatto del loro meglio, e sicuramente ci hanno passato  diversi codici di vita utili e importanti.

Purtroppo i genitori, molto spesso, hanno in sé inconsapevolmente “ anche codici, cioè schemi, negativi.

Da piccoli succede di vivere grandi o piccoli traumi e visto che il genitore non riesce a rendersi sempre conto della sofferenza o del reale bisogno del bambino, reagisce in modo inadeguato.

Il bambino, essendo dipendente dai genitori, non può protestare più di tanto,né può andarsene da casa.

Questo legame è per lui questione di sopravvivenza e non può scegliere di non averlo, quindi, sempre per questioni di sopravvivenza, deve spiegarsi da solo il perché di ciò che è accaduto.

Queste interpretazioni nascendo da uno stato di dolore o di paura, spesso non sono per niente corrette .

Facciamo un esempio: se da piccolo ero sempre molto criticato e umiliato dalla mamma o dal papà, ho vissuto tanti momenti e periodi di dolore.

Non avendo scelta, ho interpretato che il genitore lo fa perché io sono di poco valore o perché sono incapace.

Questa spiegazione diventa una convinzione con cui io mi identifico perché, anche se dolorosa, ha il vantaggio di poter comprendere meglio il perché  i genitori si comportano in un certo modo e mi sprona a migliorarmi e a trovare altri modi per essere amato.

Questa convinzione quindi mi permette di reggere i codici negativi dei genitori e quindi di crescere.

Ma da adulti la stessa convinzione diventa un auto sabotaggio.

Gli autosabotaggi o le voci, sono alimentate dalle emozioni, quindi soprattutto dal nostro bambino interiore.

Le convinzioni negative o limitanti  si rigenerano con le emozioni  che vengono spesso stimolate grazie all’interazione con l’ambiente esterno.

Quando una persona, per esempio, mi critica in una frazione di secondo si riattiva la voce che mi attiva poi l’emozione. L’emozione rigenera e rafforza la voce e questo è un circuito di sofferenza che non finisce mai a meno ché non si intervenga con l’io adulto dentro di noi.

Si tratta di una sofferenza, dolore, rabbia, paura, rivissuta per tante volte negli anni e che abbiamo represso centinaia di volte.   Questo significa che ci vorrà del tempo,pazienza e amore per sciogliere/guarire queste ferite.

il bambino ha creato tutte queste voci per motivi di sopravvivenza, e finché non sentirà la verità e non sentirà la presenza piena dell’adulto, non lascerà andare la sicurezza, seppur dolorosa o limitante, delle voci.

Chiediti,dunque, cosa c’è dietro quella voce e quella convinzione, o dietro quella emozione. Perché ho questa convinzione, cosa sta proteggendo o evitando, quale paura o dolore?

Offri con amore al tuo bambino interiore ciò che non ha ricevuto tanti anni fa.

 

 

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